Autumn Leaves è una canzone del 1945 che è stata originariamente composta in francese con il titolo Les Feuilles Mortes su testo di Jacques Prévert e musica di Joseph Kosma, un compositore ungherese naturalizzato francese.
Nel 1947, il testo di Les Feuilles Mortes è stato tradotto in inglese da Johnny Mercer, dando vita alla versione inglese intitolata Autumn Leaves. La versione inglese è stata registrata per la prima volta da Jo Stafford nello stesso anno, e successivamente da numerosi altri artisti.
Alcune delle versioni più celebri includono quelle di Nat King Cole, Edith Piaf, Frank Sinatra, Eva Cassidy, Eric Clapton, Miles Davis e molti altri.
Le caratteristiche melodiche e armoniche del brano lo hanno reso anche uno dei brani più utilizzati per chi si avvicina allo studio del Jazz e per chi vuole cimentarsi con l’improvvisazione.
In questa lezione impariamo alcune tecniche di armonizzazione della melodia e di possibilità per costruire un arrangiamento in piano solo.
Analisi della tonalità di Autumn Leaves
La tonalità del brano è Sol minore che definiamo attraverso l’analisi di due elementi: il primo è dato dall’osservazione delle alterazioni in chiave.
All’inizio dello spartito, subito dopo la chiave, sono indicati due segni di bemolle: si bemolle e mi bemolle.
Le alterazioni in chiave però non bastano da sole a definire la tonalità perché indicano due possibili scenari: la tonalità maggiore o la relativa minore, in questo caso si bemolle maggiore o sol minore.
Come facciamo a comprendere in quale delle due ci troviamo?
Andiamo ad analizzare la sequenza degli accordi e osserviamo la presenza delle cadenze nelle sezioni conclusive. Nel finale del brano abbiamo la cadenza quinto primo verso l’accordo di sol minore D7 -> Gmin.
Questi elementi ci danno tutte le indicazioni per poter definire che la tonalità del brano è sol minore.
Dall’analisi di tutta la sequenza degli accordi possiamo intuire che il brano alterna costantemente questi due universi maggiore e minore.
All’inizio abbiamo la presenza della progressione 2 5 1 verso la tonalità di si bemolle maggiore che viene alternata alla progressione 2 5 1 di sol minore.
Analisi della forma di Autumn Leaves
La forma di Autumn Leaves è di 32 battute come la maggior parte delle canzoni del repertorio degli standard jazz.
Suddividiamo la struttura in quattro sezioni da otto battute ciascuna che definiamo A, A, B, C.
L’assegnazione delle lettere ad ogni sezione è il modo più comune per definire la forma dei brani del repertorio jazzistico.
Ogni lettera indica una tipologia di sezione: all’inizio abbiamo la ripetizione di due A proprio perché sia dal punto di vista melodico che armonico, queste due sezioni sono pressoché identiche.
Le sezioni conclusive B e C, hanno delle delle differenze strutturali, armoniche e melodiche, che le distinguono dalle altre.
Se sei all’inizio dello studio del pianoforte o allo studio della musica Jazz, ti consiglio di iniziare con elementi molto semplici in modo da acquisire familiarità con il brano e con la lettura del formato lead sheet.
Suonare gli elementi di base: melodia e nota fondamentale
Iniziamo quindi suonando la melodia con la mano destra e la nota fondamentale al basso nella mano sinistra.
Attraverso l’ascolto dell’interpretazione della melodia che ho suonato nel video, noterai che non ho suonato esattamente i valori di durata così come sono scritti sul lead sheet.
Soprattutto quando siamo in presenza di canzoni, quindi di brani che hanno un testo e una melodia, la prassi esecutiva è quella di rielaborare dal punto di vista ritmico l’interpretazione del tema.
Per suonare in stile swing l’interpretazione prevede l’utilizzo di una serie di elementi stilistici legati alla pronuncia, quindi agli accenti e all’articolazione delle note, ma anche ad una rielaborazione dei valori di durata delle note attraverso gli anticipi e ritardi degli ottavi.
Shell Voicing per la mano sinistra
Nella prossima versione utilizziamo una disposizione delle note per la mano sinistra che prende il nome di shell voicing.
Questa disposizione prevede due note in due possibili combinazioni: la nota fondamentale con l’aggiunta della settima oppure della terza.
Nel passaggio da un accordo all’altro seguiamo la regola di collegamento armonico del voice leading.
Ad esempio, se iniziamo con do minore settima con fondamentale e settima, nel passaggio verso l’accordo di fa settima non utilizzeremo fondamentale e settima ma ci sposteremo verso le note più vicine fa e la, fondamentale e terza di fa settima.
La stessa cosa avviene sul collegamento armonico con gli altri accordi. Per passare all’accordo di si bemolle maggiore, mantengo la nota la in comune e mi sposto verso si bemolle al basso.
Come puoi osservare gli accordi della sezione A del brano hanno una distanza di quarta tra un accordo e l’altro.
Questa distanza intervallare tra gli accordi rende questo collegamento armonico un’alternanza continua tra una posizione e l’altra.
Ti consiglio di esercitare questo tipo di voicing sulla sequenza 2 5 1 in tutte le tonalità sia con la partenza del secondo grado iniziando da fondamentale settima, sia iniziando da fondamentale e terza.
Arrangiamento di Autumn Leaves a 4 e 5 voci
A questa versione base andiamo ad aggiungere una nota nella mano destra.
Manteniamo lo shell voicing della mano sinistra e costruiamo un arrangiamento a quattro voci con la nota della melodia nella parte più acuta, la nota fondamentale dell’accordo nella parte più grave e in mezzo le due note guida, terza e settima.
Lo schema a 4 voci distribuite tra le due mani con 2 note nella mano sinistra (nota fondamentale + 1 nota dell’accordo) e 2 note nella mano destra (nota dell’accordo + melodia) consiste di una disposizione di base sulla quale possiamo sviluppare altre soluzioni che prevedono l’aggiunta di altre voci.
Nella versione successiva mostro un esempio in cui aggiungo la nona e talvolta la quinta, alle 4 voci precedenti.
Puoi personalizzare questo arrangiamento sperimentando varie soluzioni con le estensioni dell’accordo 9, 11 e 13.
Applica questi esempi a diversi brani del repertorio degli standard Jazz.
Suonare la mano sinistra con la tecnica Stride in 2
In questo esempio ti mostro un arrangiamento in cui ho utilizzato una tecnica per la mano sinistra che definisco “Stride in 2”.
Cosa significa?
Lo Stride Piano è uno stile pianistico che si è sviluppato agli albori del Jazz e che deve le sue fondamenta al Ragtime.
La tecnica dello stride piano è tecnicamente piuttosto avanzata e prevede una mobilità della mano sinistra molto sviluppata.
Nella sua forma più elementare consiste in 4 movimenti in cui si alterna la nota fondamentale (o un’altra nota dell’accordo) disposta nella parte bassa dello strumento, a un vocing con le note dell’accordo suonato nella parte centrale.
La tecnica si basa quindi sulla capacità di effettuare dei salti con la mano sinistra che richiedono una buona visualizzazione e agilità.
Lo schema base che propongo in un tempo di 4/4 è il seguente:
- nota fondamentale
- accordo
- quinta
- accordo
L’esempio che propongo in questa lezione consiste però di solo 2 movimenti, da qui il nome “stride in 2”.
Abbiamo solo la nota fondamentale sul primo movimento alternata al voicing sul levare del secondo movimento.
Ho scelto di utilizzare il voicing a quattro voci a parti strette, dove suoniamo terza, quinta, settima e nona, oppure nell’altra disposizione, settima, nona, terza e quinta.
Questo voicing a quattro voci senza fondamentale è stato trattato in un’altra lezione, e in modo approfondito nel corso Voicing Vol.2 su Pianoforte Web Academy.
Suonare la mano sinistra con la tecnica Walk in 2
L’ultima modalità di cui ti parlo in questa lezione, consiste nel suonare una linea di basso nella mano sinistra, formata da fondamentale e quinta dell’accordo.
Questo modo di suonare viene chiamato “walk in due” per distinguerlo dal classico walkin’bass in quattro movimenti.
Nel “walk in 2” ogni nota vale due quarti e si alterna la nota fondamentale alla quinta. La direzione delle note può essere sia ascendente che discendente. Ad esempio sull’accordo di Cmin7, iniziamo con la nota Do e successivamente passiamo alla nota Sol che possiamo suonare una quinta sopra o una quarta sotto.
Nella mano destra, oltre a suonare la melodia, nel momento in cui abbiamo uno spazio dato dalle note lunghe della melodia o dalle pause, andiamo a inserire il voicing a quattro voci che abbiamo visto anche nell’esempio precedente.
Conclusioni
Gli esempi che abbiamo visto in questa lezione sono una piccola parte delle possibilità che abbiamo per suonare in piano solo.
Ti consiglio di approfondire ogni singolo elemento e di applicarlo a diversi brani di repertorio.
Se vuoi approfondire questo argomento ti invito a scoprire il corso Piano Jazz Vol.1 disponibile su Pianoforte Web Academy.
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