In questa lezione impariamo una serie di esercizi per lo studio delle scale, con la finalità di essere applicati all’improvvisazione musicale.
Vedremo la differenza principale tra il metodo tradizionale di studio delle scale, che si è sviluppato intorno alla didattica della musica classica, e il metodo di studio delle scale nella didattica jazz.
Gli esempi che vedremo in questa lezione, sono tratti da una serie di esercizi che ho pubblicato nei miei corsi su Pianoforte Web Academy.
Il metodo classico di studio delle scale
Se hai già studiato le scale al pianoforte con i metodi tradizionali, probabilmente avrai imparato una tonalità alla volta con questa sequenza di scale: maggiore, minore naturale, minore armonica e minore melodica.
Per ogni scala avrai sviluppato la diteggiatura specifica su più ottave fino ad arrivare a tutta l’estensione dello strumento.
Nell’esercitazione pratica dello studio delle scale che rispetta questo approccio, si studia una scala alla volta su tutta l’estensione dello strumento per poi passare alla scala successiva.
Ad esempio, si inizia con la scala di do maggiore, la si pratica prima a mani separate nell’estensione di un’ottava, ponendo attenzione alla diteggiatura e al passaggio del pollice.
In seguito si aumenta progressivamente la velocità avendo cura del suono, dell’articolazione, e di tutti i movimenti che sono coinvolti nella pratica della scala.
La stessa cosa poi viene applicata nella mano sinistra e quando abbiamo familiarità a mani separate, si passa allo studio a mani unite.
Riguardo alla diteggiatura e allo studio della scala maggiore con questo approccio ho già dedicato una lezione che puoi recuperare qui: Diteggiatura della Scala Maggiore
Questo metodo di studio della scala ha prevalentemente una finalità di sviluppo della tecnica, dell’agilità delle dita e delle articolazioni.
Il limite di questo metodo è quello di concentrarsi su una tonalità alla volta e su solo un tipo di percorso che viene fatto sulle note della scala.
Lo studio delle scale per l’improvvisazione
Quando vogliamo improvvisare, non possiamo utilizzare una sola scala con una sola direzione e con un tipo specifico di diteggiatura, ma tutti questi elementi vengono scelti in modo estemporaneo.
Il primo obiettivo è quello di sviluppare una rapida visualizzazione che permetta di passare da una scala all’altra, o da una disposizione all’altra, in tempo reale.
Esercizio 1 – Suonare la scala a partire da ogni nota della scala
Nel primo esercizio impariamo a suonare la scala a partire da ogni nota della scala.
Iniziamo con la tonalità di do maggiore, suonando questo esempio solo con la mano destra.
Per prima cosa suoniamo la scala nell’estensione di un’ottava, aggiungendo la nota successiva, quindi la nota re.
Dopodiché suoniamo la scala con le note della scala di do maggiore da re a re in senso discendente.
Abbiamo suonato le note da Do a Do in senso ascendente e le note da Re a Re in senso discendente. Procediamo con le note da Mi a Mi in senso ascendente e alterniamo questo schema a partire da ogni nota della scala.
La finalità di questo esercizio è quella di riuscire a invertire la direzione e a suonare la scala partendo da qualsiasi nota.
Le note di queste scale corrispondono ai sette modi della scala maggiore, ionico, dorico, frigio, lidio, misolidio, eolio, locrio.
Suona questo tipo di esercizio in tutte le tonalità , prima a mani separate e poi a mani unite.
Esercizio 2 – Alternare le tonalità in modo rapido
Nel secondo tipo di esercizi dobbiamo cambiare rapidamente tonalità tra una scala e l’altra.
Suoniamo la scala nella prima tonalità in modo ascendente in un’ottava (ad esempio la scala maggiore di Do); dopodiché passiamo alla scala maggiore che si trova un semitono sopra, ossia alla scala di re bemolle che suoniamo in senso discendente.
Lo stesso schema viene applicato alle tonalità successive fino al completamento di tutte le tonalità .
Questo esercizio, oltre a sviluppare l’agilità delle dita sulla scala, ci permette anche di allenare la visualizzazione.
Dopo aver esercitato la scala con questa sequenza di tonalità ti consiglio di creare delle variazioni in modo che l’esercizio non sia mai meccanico e permetta mantenere sempre attiva la visualizzazione.
Le variazioni che possiamo applicare a questo esercizio sono date ad esempio dalla direzione (ascendente / discendente), dalla sequenza di tonalità e dalla tonalità iniziale.
L’esempio precedente ha queste caratteristiche:
- Direzione: prima ascendente poi discendente
- Sequenza di Tonalità : seconda minore
- Prima tonalità : Do maggiore
Possiamo invertire la direzione iniziando in modo discendente e poi discendente.
Possiamo scegliere una sequenza diversa, ad esempio il ciclo di quarta giusta.
Possiamo iniziare da una tonalità diversa da quella di Do.
Attenzione alla diteggiatura: nello svolgimento di questi esercizi, le diteggiature tradizionali delle scale devono essere adattate adattati in tempo reale sul momento.
Esercizio 3 – Pattern sulle scale
Nella terza ed ultima tipologia di esercizi dedicati allo studio delle scale possiamo sviluppare tantissime variazioni.
Gli esempi che ti mostro in questa lezione sono solo alcune delle possibilità con le quali potrai esercitarti, ma ti invito a comprendere il concetto di base in modo da sperimentare nuove soluzioni personali.
Questa tipologia di esercizi consiste nell’applicare una formula ritmica e/o melodica sulla scala che si ripete in modo consequenziale.
Nel primo esempio ho raggruppato le note della scala in gruppi di tre, in modo ascendente, iniziando da ogni nota della scala.
A partire da questa sequenza possiamo applicare alcune variazioni come ad esempio invertire la direzione di ogni gruppo di tre note in senso discendente.
Nel prossimo esempio raggruppiamo le note della scala in gruppi di quattro.
Un’altra modalità è quella suonare la scala alternando le note per salti di uno specifico intervallo.
In questo esempio suono la scala per intervallo di terza.
Infine possiamo creare delle combinazioni di intervalli e creare delle vere e proprie cellule melodiche che vengono trasportate su tutta la scala.
In questo esempio suono l’intervallo di terza ascendente e poi la terza successiva in senso discendente.
Applica questi esempi a tutte le tonalità ed esercitati prima a mani separate e poi a mani unite
Utilizza il metronomo per suonare a tempo in modo accurato e aumenta progressivamente la velocità .
Conclusioni
Gli esempi che abbiamo visto in questa lezione sono solo una piccola parte delle tantissime possibilità che possiamo sviluppare sullo studio delle scale.
Tutti questi esercizi non possono essere praticati in un’unica sessione di studio.
Dobbiamo organizzare un programma di studio a medio e lungo termine che permetta di distribuire il materiale nel tempo.
Se vuoi approfondire questi argomenti, ti invito ad iscriverti a Pianoforte Web Academy dove troverai tutti i miei corsi con il materiale didattico allegato, e potrai partecipare alle mie lezioni in diretta settimanali.
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