Note sul pentagramma: chiave di basso o chiave di fa

Video Tutorial con la lezione dedicata alla lettura della notazione musicale in chiave di basso e su doppio pentagramma.

La chiave di basso o chiave di fa

La chiave di basso è un simbolo grafico formato da una linea curva (che ricorda un “mezzo cuore”) affiancata da due puntini che delimitano la quarta linea del pentagramma.

Viene chiamata anche di Fa perché la nota posizionata sul quarto rigo del pentagramma corrisponde alla nota Fa.

chiave di basso

Nella lezione precedente, dedicata alla lettura delle note in chiave di violino, abbiamo visto che la chiave stabilisce l’altezza delle note all’interno del pentagramma. La chiave di Sol e la chiave di Fa sono le due chiavi musicali che adottiamo per la scrittura pianistica.

A cosa serve la chiave di basso?

Questo simbolo permette di indicare le note che si trovano nel registro grave. Alcuni strumenti come il basso elettrico, il trombone o il basso tuba, leggono convenzionalmente in chiave di Fa.

La chiave di basso insieme alla chiave di violino sono le chiavi del setticlavio più diffuse e per qualsiasi musicista è importante saper leggere e scrivere la musica in entrambe le chiavi. Le altre chiavi, come ad esempio la chiave di baritono, sono entrate in disuso soprattutto nella scrittura dei linguaggi moderni.

Spesso la chiave di basso viene studiata dopo quella di violino e talvolta risulta più ostica.

In questa lezione impareremo un metodo di studio che ci permetterà di leggere con facilità in entrambe le chiavi.

Le Note in Chiave di Basso 

Per visualizzare i nomi delle note in chiave di basso utilizziamo la stessa strategia che abbiamo adottato per la chiave di violino.

Dividiamo le note in due gruppi in base alla loro posizione sul pentagramma: le note sui righi e le note negli spazi.

  • nomi delle note sui righi: SOL SI RE FA LA
  • nomi delle note negli spazi: LA DO MI SOL

La disposizione delle note è indicata dal basso verso l’alto: il primo rigo del pentagramma è quello inferiore. Ti consiglio di memorizzare queste due sequenze in modo accurato.

Le note che si trovano alle due estremità del pentagramma sono FA e SI. Per estendere i limiti del pentagramma si utilizzano anche in questo caso i tagli addizionali.

Come imparare a leggere le note in chiave di basso

Uno dei metodi che talvolta vengono suggeriti per imparare le note in chiave di basso, è quello che consiste nell’effettuare una correlazione con la posizione delle note di quella di violino.

Dal confronto della posizione delle note tra le due chiavi, possiamo notare che il nome di una nota posizionata su un rigo o in uno spazio in chiave di basso, corrisponde al nome della nota in chiave di violino posizionata nel rigo o nello spazio superiore.

Questo approccio apparentemente sembra velocizzare la lettura di una nota ma al contempo ci costringe a rimanere vincolati alla chiave di violino.

Il mio consiglio è quello di trattare la lettura in chiave di basso separatamente da quella di violino, in modo da rendere indipendente il percorso mentale che ci porta all’identificazione della nota.

Dove si trovano le note in chiave di fa sul pianoforte?

La nota SI posizionata sopra il quinto rigo del pentagramma, corrisponde al SI posizionato sotto il Do centrale del pianoforte.

Le note scritte all’interno del pentagramma in chiave di basso, occupano il registro del pianoforte che va dal Do centrale fino al Fa posizionato due ottave sotto.

Per ricavare le altre note che non rientrano nell’estensione del pentagramma utilizzeremo i tagli addizionali o i segni di cambio di ottava.

Il doppio pentagramma

La musica per pianoforte viene comunemente scritta su un doppio pentagramma che consiste nella sovrapposizione di due pentagrammi uniti da una parentesi graffa definita accollatura.

Nella scrittura pianistica, i due righi del pentagramma indicano la distribuzione delle note tra le due mani. Il rigo superiore corrisponde al ruolo della mano destra mentre il rigo inferiore alla mano sinistra.

La forma più frequente è quella con la chiave di violino nel rigo superiore e la chiave di basso nel rigo inferiore ma possiamo incontrare dei casi in cui siamo in presenza di due chiavi basso o di violino sovrapposte.

Quando l’esecuzione è prevista sotto il do centrale per entrambe le mani, si utilizzano due chiavi di basso mentre se dobbiamo suonare nel registro acuto si utilizzano due chiavi di violino.

Che cos’è il Do centrale?

Nel doppio pentagramma con chiave di violino e chiave di basso, il Do centrale si posiziona su una linea immaginaria che separa idealmente i due pentagrammi. 

La nota che si trova dopo il Do centrale in chiave di violino corrisponde alla nota Re mentre la nota posizionata sotto il Do centrale in chiave di basso corrisponde alla nota Si. 

Da questa suddivisione possiamo ricavare tutti i nomi delle note nelle due chiavi procedendo in senso ascendente o discendente.

Sul pianoforte il Do centrale corrisponde al quarto Do partendo da sinistra. 

La scrittura delle note sul doppio pentagramma prevede delle convenzioni volte ad agevolare la lettura per il pianista. 

La delimitazione segnata dal Do centrale non esclude la possibilità di utilizzare i tagli addizionali, in particolare per le note che si trovano in prossimità del Do centrale. Questo permette di suggerire all’interprete la distribuzione delle note tra le due mani. 

Nell’esempio sottostante possiamo notare come le stesse note possono essere scritte in prossimità dei due pentagrammi, a seconda di quale mano è coinvolta nell’esecuzione.

Come studiare la lettura per pianoforte?

Uno degli ostacoli maggiori che si trova ad affrontare il pianista principiante è quello di sviluppare la capacità di leggere le note sul pentagramma a prima vista.

Lo sviluppo della lettura è un esercizio da protrarre nel tempo ma è utile impostare un metodo per chi inizia a suonare il pianoforte da zero, altrimenti si rischia di trovarsi di fronte ad un’ostacolo troppo grande da superare.

L’idea alla base del metodo, come quello trattato nei miei corsi, è quella di semplificare l’esercizio portandolo al proprio livello di difficoltà.

Il primo step consiste nell’eliminazione del parametro ritmico e di suonare ogni nota con un valore di durata indefinito. L’obiettivo è quello di leggere sin da subito le note corrette senza “l’ansia” del suonare a tempo.

In questa prima fase ti consiglio di ripetere a voce alta (o meglio di cantare) il nome della nota che stai suonando: in questo modo si crea un’associazione visiva tra il posto della nota sullo spartito e il posto della nota sul pianoforte.

Nel secondo step inseriamo il parametro ritmico e ripetiamo l’esercizio con la pulsazione. In questo caso utilizzeremo il metronomo e suoniamo ogni nota in corrispondenza del click del metronomo.

Negli esercizi su doppio pentagramma ripeti questa procedura prima a mani separate e poi a mani unite.

Nell’esempio riportato qui sotto, l’esercizio presente nella video lezione.

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