Guida Completa alle Estensioni degli Accordi

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Benvenuti nel nostro nuovo articolo dedicato a un argomento fondamentale per ogni musicista: le estensioni degli accordi. Se ti è capitato di trovare sigle di accordi come “Do nona”, “Sol 13a”, o “Do settima con nona bemolle”, e non sai da che note sono formati e non riesci a visualizzarli velocemente, segui questa lezione fino alla fine e non avrai più dubbi su questi accordi. Analizzeremo le note di estensione degli accordi, distinguendo tra le note di estensione disponibili e quelle da evitare. Se desideri approfondire ulteriormente questi concetti, ti invito a scoprire il mio corso online di “Armonia Moderna Vol. 1” disponibile su Pianoforte Web Academy che include video lezioni e quiz online.

Definizione di Estensioni degli Accordi

Le estensioni degli accordi si riferiscono alle note aggiuntive che vengono sovrapposte a un accordo di base, oltre l’intervallo di ottava.

Quando si parla di costruzione degli accordi ci si riferisce a quella che viene definita armonia terziale, ossia ad accordi costruiti per intervalli di terza.

Se a partire da una nota procediamo per intervallo di terza, le note di un accordo all’interno di un’ottava sono quattro: fondamentale, terza, quinta e settima.

Queste quattro note vengono definite chord tones, ossia note dell’accordo. Se procediamo ancora per intervallo di terza nell’ottava successiva otteniamo altre tre note: nona, undicesima e tredicesima.

Queste tre note sono le estensioni dell’accordo.

Visualizzare le Estensioni degli Accordi

Il modo più rapido e semplice per visualizzare le estensioni degli accordi è quello di pensare alle note 2, 4 e 6 della scala di riferimento e trasportarle nell’ottava superiore.

Lo studio delle estensioni degli accordi ci aiuta anche a comprendere meglio il rapporto tra le scale e gli accordi. Possiamo infatti pensare alle note di accordo come ad un’organizzazione delle note di una scala.

L’accordo nella sua massima estensione si compone quindi di sette note: quattro note dell’accordo e tre note di estensione. Queste sette note corrispondono alle sette note della scala distribuite per intervallo di terza.

intervalli di terza della scala maggiore

Classificazione delle Estensioni: Errore Comune e Importanza della Scala Armonizzata

Un errore comune nella classificazione delle estensioni degli accordi è quello di considerare solo la qualità dell’accordo (maggiore, minore, dominante, ecc.) senza prendere in considerazione il loro posizionamento all’interno della scala armonizzata. Questo approccio, che può essere all’inizio un’utile semplificazione, comporta il rischio di creare dei dubbi che si trascinano nel tempo.

Mi è capitato spesso di leggere articoli o di vedere dei tutorial su Youtube dedicati alle estensioni degli accordi, che parlano di quali sono le estensioni per un tipo specifico di quadriade senza però considerare la funzione di quell’accordo nella tonalità di riferimento.

Facciamo un piccolo passo indietro e ripartiamo dalla scala armonizzata.

La Scala Maggiore Armonizzata

Armonizzare una scala significa costruire un accordo su ciascuna nota della scala usando solo le note della scala stessa. Ad esempio, nella scala di Do maggiore (Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si), si costruiscono gli accordi sui vari gradi della scala.

Ecco gli accordi di settima risultanti dalla scala armonizzata di Do maggiore:

  1. I grado: Cmaj7 (Do, Mi, Sol, Si)
  2. II grado: Dm7 (Re, Fa, La, Do)
  3. III grado: Em7 (Mi, Sol, Si, Re)
  4. IV grado: Fmaj7 (Fa, La, Do, Mi)
  5. V grado: G7 (Sol, Si, Re, Fa)
  6. VI grado: Am7 (La, Do, Mi, Sol)
  7. VII grado: Bm7â™­5 (Si, Re, Fa, La)

Classifichiamo questi accordi per tipologia:

Settima Maggiore: I° e IV°

Minore Settima: II°, III° e VI°

Settima: V°

Semidiminuito: VII°

I primi due tipi di accordi hanno più di un accordo al loro interno ma ognuno di essi avrà una combinazione diversa di note di estensione.

Iniziamo con il primo esempio confrontando i due accordi di settima maggiore Cmaj7 e Fmaj7. Aggiungiamo le note di estensione ad entrambi gli accordi, procedendo per intervallo di terza dopo la settima. Le note di estensione aggiunte saranno sempre quelle della scala di do maggiore.

accordi di settima maggiore

Suona sul pianoforte le note della quadriade di base nella mano sinistra e le note di estensione nella mano destra di entrambi gli accordi.

esempio su do settima maggiore

Come avrai potuto notare da un primo ascolto, sull’accordo di Fa settima maggiore le estensioni dell’accordo sembrano suonare “meglio” rispetto all’accordo di Do settima maggiore.

In realtà non c’è un “meglio” o “peggio”: diciamo per il momento che sono diverse. Per comprendere questa diversità dobbiamo osservare gli intervalli che intercorrono tra le varie note di ogni accordo.

Tra la terza e l’undicesima dei due accordi di Do settima maggiore e Fa settima maggiore, abbiamo due intervalli diversi. Nel primo caso una distanza di nona minore tra Mi e Fa e nel secondo caso una distanza di nona maggiore tra La e Si.

undicesima su accordi settima maggiore

Abbiamo compreso per il momento che le due “undicesime” non sono la stessa cosa e possiamo applicare lo stesso concetto all’analisi dei tre accordi minore settima mettendo a confronto le estensioni che si ricavano e gli intervalli che si creano con le altre note dell’accordo.

Ogni accordo ha quindi le sue note di estensione in base alla funzione armonica che ricopre all’interno della scala armonizzata. In questo esempio mi sono limitato alla scala maggiore armonizzata ma per un ulteriore approfondimento dobbiamo estendere il concetto a queste scale: minore melodica, minore armonica, maggiore armonica.

Costruisci l’armonizzazione di ognuna di queste scale, aggiungi le estensioni ad ogni accordo e analizza le note di estensione.

Analisi delle estensioni tonali degli accordi

Proseguiamo il nostro percorso di studio delle estensioni degli accordi con l’analisi degli accordi della scala maggiore armonizzata.

Le tre note di estensione (9, 11 e 13) vengono ora messe in relazione con la nota fondamentale di ogni accordo. Se le note di 9ª, 11ª e 13ª fanno parte della scala maggiore relativa alla fondamentale dell’accordo, vengono definite come estensioni naturali, in caso contrario sono da considerare come estensioni alterate.

Torniamo all’esempio precedente con il confronto tra Do settima maggiore e Fa settima maggiore.

L’accordo di Fa settima maggiore presenta la nota Si naturale come 11ª dell’accordo perché consideriamo questo accordo come IV° grado della tonalità di Do Maggiore. Nella scala maggiore di Fa abbiamo la nota Si bemolle come alterazione in chiave. Se utilizziamo la nota Si naturale come nota di estensione definiamo questa nota come undicesima diesis (#11).

Lo stesso concetto viene applicato a tutti gli accordi della scala maggiore armonizzata come nell’esempio seguente.

estensioni tonali della scala maggiore

Estensioni: Note Disponibili e Note da Evitare

Dopo aver compreso questi concetti possiamo iniziare a selezionare le note di estensione per ciascun tipo di accordo, considerando la qualità delle estensioni in base al rapporto di consonanza o di dissonanza che intercorre con le altre note dell’accordo.

Voglio precisare che nella musica non ci sono note giuste o note sbagliate, ma ogni sonorità può essere definita come consonante o dissonante. Ogni soluzione può essere più o meno efficace in base a quello che vogliamo esprimere. Dobbiamo conoscere e riconoscere ogni possibilità in modo da poter scegliere la più opportuna in ogni contesto.

Come ho accennato all’inizio di questa lezione, spesso si tende ad iper semplificare il concetto definendo in modo assoluto quali sono le note di estensioni da utilizzare su ogni accordo. Le note consonanti vengono definite note disponibili mentre le note dissonanti sono note da evitare (la didattica del mondo anglofono definisce queste note avoid notes).

Ad esempio l’undicesima naturale crea un intervallo di nona minore (intervallo dissonante) tra la terza e l’undicesima e dobbiamo considerare quindi questa nota come avoid note (nota da evitare).

L’estensione disponibile su un accordo di settima maggiore è quindi l’undicesima diesis.

Applichiamo questo concetto a tre principali tipi di accordo:

  • settima maggiore: 9, #11, 13
  • settima: 9, #11, 13
  • minore settima: 9, 11, 13

Accordi di settima alterato

Quando si parla di estensioni disponibili, l’accordo di settima di dominante va trattato in modo separato.

Nella prassi jazzistica si usano spesso estensioni alterate per aumentare la tensione e preparare la risoluzione sull’accordo del primo grado.

Le note di estensione alterate sono tratte da altre scale in particolare dalla scala diminuita semitono/tono e dalla scala superlocria (settimo modo della scala minore melodica). In questa lezione non approfondirò questo concetto per il quale ci sarà una lezione dedicata, ma mi limito ad indicare le estensioni alterate usate comunemente sull’accordo di settima di dominante.

Estensioni disponibili su un accordo di settima

Le estensioni possibili su un accordo di settima considerando anche quelle alterate sono le seguenti:

  • 9, b9, #9, #11, 13, b13

Anche quando queste note di estensione non sono indicate nella sigla dell’accordo possono essere suonate a discrezione del musicista.

Conclusione

Comprendere e utilizzare le estensioni degli accordi è un passo essenziale per arricchire le proprie sonorità e creare armonie più interessanti. Se vuoi approfondire ulteriormente, scopri i miei corsi di armonia moderna e voicing disponibili su Pianoforte Web Academy. E se questo articolo ti è stato utile, iscriviti al mio canale Youtube e lascia un mi piace sotto al video!

Ci vediamo alla prossima lezione.

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