In questa lezione ci immergeremo nell’accompagnamento al pianoforte di uno dei più grandi successi della band Journey: Don’t Stop Believin’. Pubblicato nel 1981 come singolo dell’album Escape, il brano è diventato un’icona del rock, raggiungendo nel tempo uno status di culto grazie alla sua energia e al suo testo ispiratore.
Il successo di Don’t Stop Believin’ si deve in parte alla sua struttura musicale. Il brano si distingue per il suo intro strumentale coinvolgente e l’uso prominente del pianoforte, suonato dal tastierista dei Journey, Jonathan Cain. Il motivo di accompagnamento al pianoforte è essenziale per creare l’atmosfera iniziale del brano, con una progressione di accordi che trasmette una sensazione di movimento continuo, riflettendo perfettamente il messaggio positivo del testo.
I Journey, formatisi a San Francisco nel 1973, sono una delle band rock più celebri della scena statunitense. Hanno trovato il loro maggior successo negli anni ’80, grazie anche all’ingresso di Cain e alla sua capacità di fondere linee melodiche di tastiera con il sound rock più classico.
Nella nostra lezione, ci concentreremo sulla parte di accompagnamento al pianoforte, esplorando gli accordi e i ritmi caratteristici che potrai applicare anche ad altri brani del genere.
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Struttura armonica del brano
La tonalità del brano è MI maggiore. Per prima cosa ti consiglio di ripassare al scala maggiore della tonalità e la scala maggiore armonizzata per triadi.
La parte di accompagnamento si divide essenzialmente in due sezioni principali: strofa e bridge. La strofa viene ripetuta più volte, inclusi alcuni intermezzi strumentali e l’introduzione.
Possiamo sintetizzare l’intera forma della canzone con lo schema proposto qui sotto. A fianco di ogni sezione ho indicato il numero di battute.
- Intro (8)
- Strofa 1 (16)
- Strumentale 1 (16)
- Strofa 2 (8)
- Ponte 1 (16)
- Strumentale 2 (8)
- Strofa 3 (16)
- Ponte 2 (16)
- Strumentale (16)
- Ritornello (16)
- Coda (16)
Da notare che il ritornello della canzone, il cui testo include il titolo della canzone, si presenta una sola volta e quasi alla fine del brano. Questa sezione ha la stessa struttura armonica della strofa e delle parti strumentali.
Gli accordi della strofa
La sequenza armonica della strofa si compone di 8 battute ed è suddivisa in due parti: nella prima, abbiamo la progressione I – V – VI – IV, che è una progressione molto comune nella musica pop e rock.
- MI maggiore (I grado)
- SI maggiore (V grado)
- DO# minore settima (VI grado)
- LA maggiore (IV grado)
La seconda parte della strofa sostituisce l’accordo di Do# minore settima con il terzo grado, Sol# minore.
- MI maggiore (I grado)
- SI maggiore (V grado)
- SOL# minore (III grado)
- LA maggiore (IV grado)
Accompagnamento pianistico
Nella disposizione delle note dell’accordo il pianista dei Journey utilizza un approccio “chitarristico”. Invece di suonare gli accordi completi, la mano destra esegue versioni ridotte degli accordi, solitamente a tre voci, con alcune note ripetute. Ad esempio, sull’accordo di MI maggiore, si suonano la quinta (SI), la fondamentale (MI) e di nuovo la quinta, evitando la terza, che di solito dà il colore maggiore o minore all’accordo.
Questo tipo di disposizione è comune nella musica rock e richiama i power chords utilizzati dai chitarristi. I power chords sono accordi ridotti a due o tre note che comprendono solo la fondamentale e la quinta, privi della terza, dando un suono aperto e potente.
Ritmo e voice leading
Un altro aspetto fondamentale della struttura armonica di Don’t Stop Believin’ è il voice leading, ossia il modo in cui le singole note degli accordi si collegano tra loro nel passaggio da un accordo all’altro. Nel brano, gli accordi vengono collegati mantenendo note comuni tra un accordo e il successivo, riducendo al minimo i movimenti delle dita sul pianoforte. Questo crea una transizione armonica fluida e naturale, che evita spostamenti bruschi tra gli accordi.
Per esempio, nel passaggio da MI maggiore a SI maggiore (primo e quinto grado), si mantiene la nota SI come elemento comune, che viene ripetuto all’ottava per creare continuità armonica. Questo approccio permette di mantenere un suono coerente e legato, pur variando leggermente l’accordatura delle note.
Linea di basso e mano sinistra
Parallelamente, la mano sinistra svolge un ruolo importante nell’accompagnamento, simile a quello di un basso elettrico in un gruppo rock. Suona principalmente la fondamentale di ogni accordo, ma introduce anche delle note di passaggio che collegano un accordo all’altro. Ad esempio, nella transizione da MI maggiore a SI maggiore, si aggiungono delle note di collegamento, come FA# e SOL#, che portano l’ascoltatore da un accordo all’altro in modo graduale.
Questo tipo di scrittura per la mano sinistra, con la fondamentale al basso e note di passaggio ritmiche, aggiunge movimento e profondità all’accompagnamento, rendendolo non solo un sostegno armonico, ma anche un elemento dinamico che arricchisce la struttura complessiva del brano.
La sezione del Bridge
Il bridge di Don’t Stop Believin’ presenta una struttura ritmica e armonica completamente diversa dalla strofa. Risulta evidente che le due sezioni del brano costituiscano due idee che sono state assemblate insieme in modo magistrale.
Nelle prime due battute, la mano sinistra suona la nota LA all’ottava, mentre la mano destra alterna due triadi: SI maggiore in secondo rivolto (note FA#, SI, RE#) e LA maggiore in secondo rivolto (note MI, LA, DO#).
Nelle battute successive, il basso passa alla nota MI (I grado), mentre la mano destra continua ad alternare triadi, questa volta con SI maggiore in secondo rivolto (note FA#, SI, RE#) e MI maggiore in posizione fondamentale (MI, SOL#, SI). Il basso costante e il movimento delle triadi creano una sorta di effetto “blocco” sonoro, tipico della musica rock, che contrasta con il movimento più fluido della strofa.
Il pattern ritmico si basa su una serie di anticipazioni: le triadi vengono suonate sul battere del primo movimento e sul levare del secondo, creando un senso di movimento in avanti e dando alla musica una spinta propulsiva. Questo tipo di spostamento ritmico, tipico della musica rock, aiuta a creare un’atmosfera di tensione crescente che prepara l’ascoltatore alla risoluzione armonica.
La variazione finale del Bridge
Dopo la ripetizione della sequenza per quattro volte, l’ultima esecuzione del bridge introduce una variazione nelle ultime due battute. Invece di continuare con il pattern di triadi alternate, la parte finale del bridge si semplifica, con due accordi SI maggiore e MI maggiore suonati in modo completo e senza il basso continuo. Questi accordi vengono suonati sul battere del primo movimento e sul levare del secondo, creando una chiara pausa prima del ritorno alla strofa.
Conclusione
Questa lezione di accompagnamento su “Don’t Stop Believin’” ci ha dato un’ottima opportunità per esplorare le tecniche ritmiche e armoniche tipiche del pianoforte nel contesto della musica pop-rock. Se vuoi approfondire lo studio dell’accompagnamento ti suggerisco di seguire i corsi della serie “Accompagnare al Pianoforte” disponibili sulla Pianoforte Web Academy.
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