Pianeti – Accordi e Spartito
Lo spartito completo di Pianeti di Ultimo è disponibile all’interno della “Raccolta Spartiti Vol.3″.
Pianeti è un singolo del cantautore Italiano Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, pubblicato il 6 ottobre 2017 come estratto dal primo album in studio “Pianeti”.
Il testo e la musica sono stati interamente curati dal cantante ed a proposito del brano, Ultimo ha dichiarato:
«Il singolo dell’album. Il titolo dell’album. Molti di voi mi hanno chiesto il perché di questa scelta… Io sono un sognatore, da sempre… e non ho mai voluto perdere la mia voglia di evadere. Mi spiego meglio. A me il mondo sta stretto, è un posto pieno di convinzioni inutili che la maggior parte della gente indossa. Io no, o almeno utopisticamente parlando, cerco di convincermi che sono il più lontano possibile dalla realtà. Non c’è stato giorno che Dio ha creato in cui non mi sono perso nella fantasia. […] Sapendo che almeno nella fantasia, quello che nel mondo è un semplice sasso, io posso trasformarlo in un pianeta.»
“Pianeti” è un brano che racconta del viaggio di ricerca che ognuno di noi compie per ritrovare la propria autenticità, e questo, secondo il cantante, è possibile solamente attraverso la fantasia e l’immaginazione.
In questa lezione impariamo la parte di accompagnamento del pianoforte della canzone attraverso una trascrizione che ho realizzato, tratta dalla versione originale del brano.
Il brano ha una struttura semplice ed è adatto anche ai principianti: è formato da una sequenza di quattro accordi che si ripetono ciclicamente utilizzando una serie di ritmiche di accompagnamento.
Analisi delle tonalità (Ultimo-Pianeti)
La canzone è in tonalità di La bemolle maggiore.
Ogni volta che ti approcci ad un nuovo brano ti consiglio di svolgere alcuni esercizi preparatori sulla scala e sulla scala armonizzata.
Suona la scala in modo ascendente e discendente per acquisire familiarità con la tonalità e in seguito la scala armonizzata per triadi.
La sequenza di quattro accordi che caratterizza questo brano (per la maggior parte delle varie sezioni) è formata da: Fa minore (VI°), Re bemolle maggiore (IV°), La bemolle maggiore (I°) e Mi bemolle maggiore (V°).
Il primo accordo (Fa minore) lo suoniamo in posizione fondamentale nel registro sotto il Do centrale.
Per passare all’accordo di Re bemolle utilizziamo il collegamento armonico con la tecnica del voice leading (vedi corso “Accompagnare al Pianoforte Vol.1“) e suoniamo l’accordo in primo rivolto.
Nella disposizione dei voicing, l’accordo di Re bemolle viene suonato con l’aggiunta della nona al canto ossia della nota Mi bemolle.
La stessa regola del voice leading viene applicata anche nel passaggio all’accordo di La bemolle suonato in secondo rivolto.
L’accordo di Mi bemolle nell’ultima battuta del giro viene suonato con la terza al basso (Sol): in questo modo si crea una linea discendente del basso tra le note La bemolle, Sol e Fa.
Nella seconda ripetizione di questo giro, al posto dell’accordo di Mi bemolle in forma di triade, abbiamo l’accordo di Mi bemolle 7.ª
Nella disposizione delle note di questo accordo non suoniamo la nota fondamentale (MI bemolle) nella mano destra ma la sostituiamo con la 7ª (Re bemolle).
Segui la video lezione completa per imparare tutti passaggi del brano e le ritmiche di accompagnamento.
Lo spartito completo di Pianeti di Ultimo è disponibile all’interno della “Raccolta Spartiti Vol.3”.
Il terzo volume raccoglie 11 trascrizioni di grandi successi italiani e internazionali con video tutorial.
Gli spartiti contengono la parte di pianoforte tratta dalla versione originale del brano.
Testo Pianeti (Ultimo)
Io ti aspetto dove il mare non si vede più
Dove il giorno non arriva se non ci sei tu
Dove anche i miei segreti poi si spogliano
Dove gli ultimi hanno forza e insieme cantano
Io ti aspetto giuro che lo faccio dentro un bar
Dove da dentro ti vedrò arrivare
In quel posto che alla luna ha appeso un aquilone
Dove si accettano le ansie e diventano cure
Io ti aspetto nel secondo che precede il tempo
Nelle bugie che non ti ho detto per sentirmi perso
Nei tuoi capelli che non riesco mai a dimenticare
Nelle bestemmie che ho sputato per farmi sentire
Ci sarà un posto vedrai per tutte le tue paure
Vedrai che è bello camminare senza mai sapere
Senza mai sapere dove ti portano i passi
È la fantasia che trasforma in pianeti i sassi
E ho perso voli
E ho perso treni
Ma il mondo l’ho trovato sotto i piedi
E ho perso il tempo
Per le canzoni
Quando ti urlavo e tu non mi capivi
Io ti aspetto perché è nell’attesa che ci riesco
A ritrovarmi, a ritrovarti, a ritrovare un senso
Ho sempre scritto, forse per sentirmi meno solo
In quelle sere dove il cielo ti prende per mano
E tu aspettami lì in alto sulla grande ruota
Dove il mondo è solo un punto da lasciarsi dietro
Prendimi per mano e disegniamo mille passi
È la fantasia che trasforma in pianeti i sassi
E ho perso voli
E ho perso treni
Ma il mondo l’ho trovato sotto ai piedi
E ho perso il tempo
Per le canzoni
Quando ti urlavo e tu non lo capivi
Che ero a un passo da perdere te
Ma tu eri a un passo da perdere che
Per tutte quelle sere in cui ti ho persa e neanche so il perché
Che ero a un passo da perdere te
E tu eri a un passo da perdere me
Io che non ho avuto mai niente di vero a parte te
Come la luce qui che filtra da questa finestra
Come la vita che cambia ma resta la stessa
Come un poeta che bacia il dolore
Come la notte che ruba silenzi e ti regala paure
Io ti aspetto in una stanza che è sospesa in alto
Tra la luce delle stelle ‘sto dannato inferno
E vivi tu per me la vita che io rifiuto
Ti aspetto dove ti parlo restando per sempre muto
Che ero a un passo da perdere te
Ma tu eri a un passo da perdere che
Per tutte quelle sere in cui ti ho persa e neanche so il perché
Che ero a un passo da perdere te
E tu eri a un passo da perdere me
Io che non ho avuto mai niente di vero a parte te
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